Andrea Giuliani e Simona Cappellini // "Art-pool.it", 13.03.2008

Persino la natura, quella che dovrebbe farci amare Dio e quindi noi stessi, viene raccontata in maniera diversa da come ci aspetteremmo in un romanzo seppur trucido: УЕ


EDUARD LIMONOV Ц ATTORE DI SE STESSO


Un giorno incontri un libro quasi per caso, forse perch lТeditore stato bravo nel confezionare una copertina accattivante, o forse perch, pi magicamente, aprendo a caso il libro, una frase di mezza pagina ti colpisce proprio l dove avevi bisogno di essere colpito in quellТora precisa, di quella esatta giornata nebbiosa, di quel particolare mese, dellТanno numero x della tua vita. Il destino insomma. A volte accade ai lettori pi pronti allТavventura, quelli che leggono poche critiche ma non sanno resistere ad entrare in ogni libreria che incontrano sulla loro strada, e una volta entrati si comportano come farfalle impazzite, svolazzando di qua e di l, senza ordine apparente e senza aspettative precise. Fino ad atterrare su libri sconosciuti e misteriosi pronti ad assaggiarne il nettare, a rischio di rimanere intossicati. Cos puoi incontrare scrittori come Limonov, Eduard Limonov (nome dТarte che nasconde unТaltra identit che per a noi non interessa particolarmente) nato nellТimpero sovietico. Il libro-fiore in questione, nel mio caso, stato il libro dellТacqua, pubblicato da Alet nel 2004, con abbondante materiale propagandistico stampato su tutto lo spazio disponibile nei quarti di copertina. La cosa su cui il mio Io farfallone si posato subito stata la raffigurazione fumettisitica di questi uomini con fare battagliero che indossavano magliette rosse, con sul petto stampato un cerchio bianco al cui interno vi erano una falce e un martello incrociati e neri. Una bandiera nazista che sostituisce alla croce uncinata il simbolo del comunismo insomma. Un corto circuito insultante per mio nonno, non altrettanto per me che di libri di storia ne ho letti qualcuno in pi di lui e che ho visto Sid Vicius indossare proprio quella maglietta. Acquistato il libro ho iniziato a succhiarne il contenuto, e ad avvelenarmi lentamente.

Le mie origini provinciali e contadine mi rendono immune ad ogni contagio ideologico, le mie radici sono talmente profonde da rendere quasi impossibile uno strappo dal mio luogo di nascita nonch, per forza o per amore, luogo dellТanima. Cos, quel dolce veleno pseudoautobiografico (УautografieФ il titolo della collana che ospita il nostro eroe), composto di fughe scomposte dal proprio posto nel mondo, di furie sessuali, di sfreni emotivi frammisti a turismi ideologici completamente avvolti nella mitologia della forza e della violenza, quel liquido dallТodore dannunziano di decadenza,† ripulita per dalla sua originale patina di nobilt e calata completamente nel pantano dellТiperrealismo postmoderno. Quei miasmi di cattiva coscienza ed etica nichilista insomma mi hanno completamente avvolto, svelandomi di nuovo (quante volte ancora dovremo assistere allo spettacolo della decomposizione del corpo occidentale?) la verit del vivere contemporaneo. Non cТ nulla di carino in questo scrittore, nulla di comodo, nulla di accettabile o di politicamente corretto. Nulla che serva a farci sentire orgogliosi di essere uomini. Persino la natura, quella che dovrebbe farci amare Dio e quindi noi stessi, viene raccontata in maniera diversa da come ci aspetteremmo in un romanzo seppur trucido: УЕ Quindi una natura a prima vista tranquilla, il cielo senza nuvole di un colore acrilico, la riva gialla e verde, i cespuglietti, gli uccelli bianchi a un pi attento esame si erano rivelati un campo di battaglia e insieme un obitorio, dove i deboli perivano e ai forti si gonfiava la pancia.Ф Chiudendo il libro ho guardato fuori dalla mia finestra e ho visto il merlo cacciare ferocemente il passerotto dal ciliegio, il gallo violentare sistematicamente le galline, il porco venire sgozzato con gioia. Cos un brivido mi ha attraversato e per un attimo ho temuto di essermi perso: cos allora va il mondo? Poi mi sono abbeverato al pozzo secolare dei miei affetti contadini e ho capito che non solo cos va il mondo, ma anche cos. Quando si nasce nel nulla, nel vuoto di una ideologia cristallizzata in formule da imparare a memoria, quando si cresce vedendo i prepotenti arrivare al culmine del potere, quando si arriva a provare schifo per il giardino di fronte a casa e si inizia a scappare, a correre senza sapere dove andare, a cercare la vita con la rabbia di un cane abbandonato, allora si pu incappare nella verit celata delle vite miserabili, quella che nessuno vuole vedere ma che da sempre lo sfondo contro il quale noi sazi, noi ricchi e sicuri amiamo appendere le nostre opere dТarte per discuterle educatamente, fra un bicchier di vino e una tartina. Con Limonov non possibile, non si pu appenderlo in salotto. Perch ti piscerebbe in testa, Eduard Limonov almeno. QuellТaltro non so. Quello che si cela dietro questo nome non lo conosco. LТho visto solo una volta, a Mosca, qualche settimana fa. E mi parso un vecchio e saggio scrittore, inviso al potere ma non tanto da doverlo eliminare sul serio, pacato e gentile ma senza confidenza: formale. Una figura intellettuale pi che fisica, quindi ben altra cosa da quello che ci aspettavamo dopo aver letto le sue, auto e non, biografie.

Questo signore di origine ucraina presto fuggito dai palazzoni sovietici di Karkov per approdare a Mosca, dove ha trovato altri palazzoni sovietici, di nuovo fuggito, questa volta presso il nemico, a New York, dove ha trovato i palazzoni capitalistici, e l si abbeverato con la sfrenatezza dellТormai† svuotato sogno americano (a met degli anni Т70), sperando, con la bile infiammata dalla frustrazione, in una rivoluzione qualsiasi, rossa o nera, purch violenta e distruttrice. Poi il ritorno in Europa, nella sempre accogliente Parigi, dove trova il successo e tante donne pi assatanate di lui, ormai autoelettosi new-dandy, fautore di una vita pi forsennata ed artistica di quella autografata nei suoi stessi libri. Poi di nuovo in Russia, dopo la caduta del muro, gettandosi nella politica, cio in quei† furibondi e violenti dibattiti post-sovietici. Credendo fosse lТora di una nuova rivoluzione cede alle lusinghe del delirio nazionalista serbo e lo appoggia calorosamente, poi, perduta la guerra (che lui adora come concetto ma credo rifugga se si tratta di farsi sparare addosso) riscopre, a suo modo, le radici antiche (e da molto dimenticate) della sua cultura e fonda nel 1993 il Partito Nazional Bolscevico, creatura ibrida descritta dai compatrioti come una specie di accozzaglia punkanarcofascistoidepopu>listicoleninista. Una cosa interessantissima insomma. Una creatura tipica della nuova Russia. Poi Putin e la УnormalizzazioneФ di quel calderone assurdo che lТex unione sovietica. E cos un paio di anni di galera per calmare i bollenti spiriti critici non glieli toglie nessuno, sebbene le accuse di terrorismo e traffico dТarmi fossero, a quanto pare, false o non provate. Ora, raggiunta lТet della pensione, 65 anni, che la sua pelle livida e cerosa lascia trasparire tutti, vive segregato in appartamenti dispersi nelle pieghe dei sobborghi di Mosca, tutelato da una severa ma pittoresca guardia del corpo, nella penombra dellТinverno russo.† Ed l, armati dТincoscienza, ignoranza sacrosanta per le cose russe, che siamo andati a trovarlo. Sperando in una bisboccia a base di vodka e in qualche aneddoto particolarmente sfrontato. Invece solo una pacata intervista in uno studio pulito e ordinato, con tanti libri, un tavolo sgombro e un computer di vecchia generazione spento. Chiss chi veramente Eduard Limonov. Una cosa certa, nelle sue risposte, continua a vivere lo spirito critico che† ogni tanto infastidisce lo zar di tutte le russie Putin (esiste una vodka col suo nome, non so se volutamente o per semplice omonimia: la Putinka) e ancora, nellТocchio furbetto che ogni tanto lampeggia, sopravvive lo spirito nichilista di chi ha sodomizzato la figlia di un miliardario americano immaginando di vendicare gli oppressi, o di chi, strafatto di allucinogeni, giudicava Venezia un posto puzzolente e miserabile, noiosissimo e pieno di merda galleggiante.

Andrea Giuliani

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Ч Abbiamo letto i suoi libri, che abbiamo trovato molto interessanti soprattutto per quanto riguarda lo stile e le idee politiche. Personalmente mi piaciuto molto УIl libro dellТacquaФ. Come mai ha scelto lТacqua come pretesto per raccontare gli eventi della sua vita.

Ч Non ne ho idea. Ero in prigione e mi sono ritrovato a scrivere un sacco e forse proprio a causa del mio stato ero in cerca di spazio, dal momento che in prigione sei confinato in piccoli spazi e non vedi mai la natura o i grandi spazi. Cos, ho scelto di raccontare alcune mie memorie attraverso gli oceani, i fiumi e i mari, ma sono arrivato a questa forma narrativa abbastanza casualmente.

Ч† LТimpressione che si ha leggendo i suoi libri che lei sembra una persona che non si adatta alle situazioni, quanto piuttosto tende ad adattare le situazioni a se stesso. In che modo e quando ha realizzato di essere differente dalle altre persone.

Ч Credo sia accaduto esattamente quando avevo undici anni. Ero un bambino, andavo a scuola nella mia citt (CharkТov Ц n.d.r.), era un mattino dТestate, forse non proprio estivo, era Settembre. CТera il sole e improvvisamente ho pensato che stavo vivendo nel posto sbagliato e nel modo sbagliato e che non avrei pi dovuto vivere cos. Anche se si tratta di molti anni fa ricordo bene quel giorno, era lТ11 o il 12 settembre del 1954.

Ч Il libro УDiario di un fallitoФЕ

Ч S, lТho scritto a New York, nel 1977.

Ч Molti anni fa, quindi† vorrei chiederle qual oggi la sua idea di un fallito, paragonandola a quella che aveva quando ha scritto il libro. Chi il fallito?

Ч Beh, credo che non sia cambiata. Mi considero ancora un СoutsiderТ, un escluso, che forse un termine pi indicato. Ecco, credo che la traduzione pi adeguata al senso che ho voluto dare nella mia lingua con questo termine sia СoutsiderТ. Nel mio paese sono un СoutsiderТ, e il governo del mio paese il mio nemico. Non sono stato io a sceglierlo. Il Governo ha scelto di essere mio nemico, e oggi sono uno dei nemici dello Stato.

Ч Letteratura e politica sembrano andare molto di pari passo nella sua vita..

Ч S, penso che non debbano essere divise, ma che si tratti di unТunica entit. Non vedo la differenza almeno, dal momento che la letteratura nel mio caso la СfictionТ della mia esperienza e delle mie riflessioni, e scrivere di politica allo stesso modo un riflesso delle azioni, un argomento usato nel tentativo di cambiare il mondo e† il mio paese. Penso che sia lo stesso tipo di attivit.

Ч† E cosa significa invece la parola СlibertТ per lei, quale valore le d?


Ч Riesci a sentire il valore di questa parola solo quando ne sei privato. Se sei libero non parli di libert perch non senti, non realizzi che esiste. Ma in prigione senti la mancanza di libert, la senti in un modo molto forte. Anche oggi ad ogni modo, che non sono pi in prigione, sento ancora di vivere in una prigione. Penso spesso infatti di non aver mai lasciato la cella, perch sono obbligato a vivere in un modo che non ho scelto. Quando devo uscire ho costantemente guardie del corpo con me, mi devo spostare necessariamente e solo in auto, devo prendere molte precauzioni per andare in luoghi pubblici, sono spesso seguito dagli agenti dei servizi segreti e i miei appartamenti sono sotto sorveglianza. Non solo le mie telefonate sono ascoltate, ma anche gli appartamenti dove vivo sono sorvegliati. Ho infatti un appartamento dove vivo con la mia famiglia, e altri luoghi come questo dove lavoro, dove ho una sorta di ufficio. Dunque, vivo in prigione, ma sfortunatamente non posso evitarlo.

Ч In Italia stiamo perdendo sempre pi il senso di appartenenza ad una destra o ad una sinistra. Una volta questa differenza era molto sentita. CТera una destra e una sinistra. Ma oggi, soprattutto tra la gente comune, si sta perdendo questo contrasto. Come la situazione in Russia oggi, simile?

Ч Credo che queste definizioni, di destra o sinistra siano veramente arcaiche.† Ed la stessa cosa un poТ dappertutto. Probabilmente qui ci stiamo muovendo ancora pi velocemente, per fare in modo di dimenticare queste definizioni, di distruggerle. Perch la sinistra oggi per esempio non pi veramente la sinistra, e le antiche definizioni non hanno pi senso. Per esempio, ho vissuto a lungo in Francia sotto Franois Mitterand, che si supponeva fosse di sinistra, ma io non ho visto alcuna differenza tra vivere nel paese con Franois Mitterand e Ц prima Ц con Giscard DТEstaing, la differenza non era visibile per i cittadini. Un altro esempio quello del nostro ex-Presidente Yeltsin. Ha sfruttato il mito del capitalismo di destra e i termini che provenivano da quel tipo di vocabolario per impressionare la gente, poi Putin usa il vocabolario dei nazionalisti e di sinistra invece, quando parla di problemi sociali. Mischia tutto. E oggi siamo arrivati ad un tale cinismo che da un punto di vista umano le ideologie sono morte. Ogni cosa fa parte di una macchinazione cinica. Se domani si decide che per le prossime elezioni sar utile utilizzare le ideologie comuniste queste verranno utilizzate. Tutto pu essere utilizzato nella maniera pi assoluta, e forse useranno anche il cannibalismo, chiss!, se lo considereranno utile per raggiungere il potere. E puoi vedere la stessa cosa in tutti i paesi, perfino nei paesi pi classici dove destra e sinistra non esistono pi da molto tempo, come gli Stati Uniti. Loro sono arrivati a questo punto molto prima di chiunque altro. Ecco perch mi capita a volte di avere nostalgia per la sinistra classica e per i tempi della Rivoluzione. Tutto era molto pi chiaro almeno.

Ч E come vede la Russia di domani, il prossimo futuro, o come vorrebbe che fosse.

Ч Ci di cui abbiamo bisogno di sbarazzarci del regime di questo presidente perch umiliante, disumano ed veramente il regime dellТodio. Ho iniziato lТintervista spiegando che sono un nemico dello Stato. Beh, questo odio si instaurato qui esattamente dal regime di Putin e dei suoi consorti. Anche perch redditizio. Ci che spero per il mio paese sono cose molto semplici. Pi di ogni altra cosa, al di l del credere in ideologie di sinistra o meno, abbiamo tutti bisogno di elezioni libere. Abbiamo bisogno di tornare alle necessit pi elementari, e i bisogni primari sono delle libere elezioni, con la partecipazione di tutti gli esistenti partiti politici. A quel punto potremmo avere un sistema parlamentare multi-partitico e in seguito, come spero, un governo di coalizione. Oggi, nessuna organizzazione politica in Russia pu dire di rappresentare la simpatia della maggioranza della popolazione. Abbiamo una societ differenziata, alcuni sono ancora simpatizzanti dellТera comunista, altri vorrebbero avere una Russia nazionalista, altri ancora preferiscono unТottica democratica e liberale. EТ per questo che cТ un vero bisogno di elezioni libere. Le libere elezioni sono state eliminate molto tempo fa, gi dal 1993, le prime elezioni nella Duma non erano libere, perch ad alcuni partiti fu proibito di partecipare.

Ч A proposito della Mosca di oggi. Siamo qui da pochi giorni ma abbiamo visto una forte impronta del capitalismo occidentale. Perfino luoghi pubblici come i caff esistono soltanto sotto forma di catene estere, forse appartenenti a proprietari stranieri, e† la citt oggi ci appare come un grande container di imitazioni occidentali, dove tutto lТautentico andato perso. Ci chiedevamo se esistono ancora quartieri che non hanno subito questo cambiamento, dove pi possibile avvertire la vera anima della citt.

Ч S, capisco quello che intende dire. Ce ne sono sempre meno di posti cos. Mosca non soltanto la capitale della Russia, ma ancora sentita come la capitale di tutte le† repubbliche. Sono separate oggi, ma la gente ancora si sposta verso quella che era considerata Сla capitaleТ. Molti Georgiani vivono a Mosca, per esempio, e molta altra gente fuggita dal loro paese. Qui ci sono i soldi, che anche il motivo per cui la vita cos cara a Mosca, ed oggi ancora considerata un poТ la capitale dellТEurasia. Puoi trovare chiunque qui, dallТAsia centrale in poi, e anche se non vivono qui tutto il tempo hanno comunque ormai famiglie, appartamenti ecc. EТ anche per questo che Mosca sta perdendo il suo vero carattere a gran velocit. Inoltre, Mosca, e la Russia in genere, non hanno mai avuto quel tipo di caff o ristoranti presenti in Europa. Anche se alcuni posti ancora ricordano un poТ i vecchi tempi, perfino qui in questo quartiere, vicino al tunnel potete trovare un caff chiamato УIl GladiatoreФ,† un locale alla mano ed economico, costituito da una sorta di piccole cabine ognuna con pochi tavoli, dove si mangia cibo tradizionale e che ancora oggi pu essere considerato autentico per il cibo e per le persone che lo frequentano. Posti come questo si trovano ancora, ma sono sempre pi rari. Fanno parte della Mosca multi-culturale.

Ч Ma non ci sono veramente interi quartieri ancora intatti, cos?

Ч Beh, questa zona, una zona industriale in realt, molto antica. Ma la maggior parte delle fabbriche non sono pi attive e i proprietari hanno affittato i capannoni, che oggi sono diventati uffici. Nei giorni lavorativi il quartiere pieno di auto e di quella che chiamata la Уclerk populationФ (la popolazione degli impiegati). Quando mi sono trasferito qui - ho affittato questo appartamento poco dopo la mia liberazione dal carcere - era un quartiere deserto, ma ora sta diventando sempre pi vivo. Vicino al УGladiatoreФ cТ un nuovo centro dТarte chiamato Gunzalo, e migliaia di persone lo visitano ogni giorno. Quindi un quartiere che diventa sempre pi affollato. EТ un poТ come un villaggio dentro Mosca, ancora in pieno stile anni Т50. Si trovano ancora posti cos a Mosca. Ma personalmente non amo questa citt.

Ч E quale la citt dove preferirebbe vivere?

Ч Beh, San Pietroburgo una bellissima citt in Russia, ma ho vissuto 14 anni a Parigi, ed sicuramente e lungamente pi vicina al mio ideale di citt in cui vivere. Ma sfortunatamente il mio lavoro e il mio impegno politico sono qui, non sono in pensione, e devo quindi vivere in una citt che odio.

Ч Quindi deve vivere qui anche se non vorrebbe.

Ч S, sfortunatamente, perch odio il freddoЕ

Ч Ttornando alla letteratura, chi sono secondo lei, i suoi lettori oggi

Ч Chi lo sa? Sinceramente non ne ho pi idea. Non ne incontro spesso, e a dire il vero non amo incontrarli, lo considero un lavoro nevrotico. Quando mi capita sono circondato da una ventina di persone per cui diventa sempre piuttosto complicato. Non credo comunque che si tratti di lettori distinti, credo che molti siano degli stupidi (risata). Beh, credo che anche le persone del mio partito agli inizi erano sicuramente attratte, anche nei confronti della scrittura, dal mio credo e dal mio pensiero politico. Probabilmente le persone che mi hanno seguito nel partito erano anche i miei lettori. A parte gli scherzi, naturalmente i miei lettori non sono stupidi, credo siano persone che hanno capito lo spirito dei miei libri e, si sa, un poТ come credere in Dio. Se credi in qualcuno ci credi. Se trovi una persona che giudichi di talento la segui. Io non mi ritengo veramente uno scrittore. Probabilmente questo d solo un senso in pi ai membri del mio partito, che confluiscono in uno spirito comunitario, e non necessariamente credono in me, ma credono nella mia visione del mondo.

Ч Conosce lo scrittore italiano DТAnnunzio?

Ч S certo, un poТ antico per me oggi, soprattutto da leggere, o forse sono le traduzioni ad essere antiche, ma la sua biografia affascinante.

Ч In effetti volevo riferirmi pi che altro a questoЕ

Ч S, sono stato in guerra dove DТAnnunzio ha fatto una marcia, in un posto oggi chiamato Riecca in Croazia, e a Fiume, e mi sono detto Уqui hanno scritto due uominiФ ed ho pensato che forse quel luogo era troppo turisticoЕ. Ma nella guerra stata comunque unТesperienza toccante.

Ч Riguardo ai movimenti rivoluzionari nel mondo, pensa che ce ne sia uno pi forte o di maggior successo?

Ч Vede, come ho detto le ideologie sono morte oggi, ma ci che ancora attrae la forza eroica, che ci che ci rimane. CТ tutto quel disastro di sangue in Iraq ad esempio, che il risultato del nuovo imperialismo americano ed disgustoso secondo me soggiogare tutti, in tutte le nazioni, a quel tipo di democrazia. La democrazia non male, ma quando si usano buoni sentimenti e buone intenzioni per manovrare la gente, per poi accusare quelli che svelano questo gioco, allora io ti dico che sei uno sporco bastardo, perch democrazia o meno, tu stai uccidendo della gente, solo perch sono diversi da te, perch hanno una diversa struttura sociale o un differente credo religioso.
Questo ci che penso. Non posso ammirare credi universali, non esistono oggi progetti universali per il mondo intero e penso che sia un bene, ma† un paese stato cos maligno da spingere il prodotto della teoria universale, la teoria della democrazia, e questi sono gli Stati Uniti, che sono il paese peggiore e pi pericoloso oggi. Naturalmente terribile e pietosa la tragedia dellТ11 settembre 2001, ma in qualche modo puoi capire quegli arabi, che semplicemente ne avevano abbastanza forse. Anche quelli che si sono sacrificati hanno solo voluto provare qualcosa a quella nazione arrogante, ovvero che anche loro hanno il diritto di esistere. EТ interessante ci che sta succedendo, e comprensibile. Ideologie capitalistiche, ideologie comuniste, lotta, ma stiamo comunque andando verso un mondo di multi-ideologico, dove ognuno ha il diritto di professare il proprio credo e le proprie ideologie per il proprio paese. Sono a favore di un paese di СpariaТ, di esclusi, di emarginati.

Ч Nel libro УDiario di un fallitoФ si citavano degli articoli apparsi nella stampa italiana di diversi anni fa. Si ricorda per caso di che tipo di giornali si trattava?

Ч Non lo so perch chiesi agli editori di mandarmene alcune copie ma me ne mandarono solo una che poi ho perso. Sfortunatamente parlo inglese e francese ma non italiano. Ho cercato di studiarlo in prigione, cos come il tedesco, ma non ho avuto molto tempo perch in realt ho scritto 8 libri mentre ero in prigione. Poi ho cercato di studiarlo in un СcampoТ ma era una cosa infernale, peggio di una prigione.

Ч E come stata la sua esperienza in prigione?

Ч Beh non durata molto, circa 2 anni. Sono stato condannato a 4 anni, e in realt il procuratore generale ne aveva chiesti 14, ma non sono riusciti a provare 3 delle accuse, cos sono stato prosciolto per le 3 accuse e condannato solo per una, il possesso delle armi.

Ч E come stata come esperienza, la vita in prigione voglio dire.

Ч Non era male. Ho vissuto ovunque nella mia vita, e quando sono arrivato alla prigione ero gi un uomo anziano e con una certa esperienza, e non stato uno shock per me. La prigione russa ad ogni modo pu rappresentare uno shock. Credo che per degli europei sarebbe unТesperienza alquanto scioccante. Naturalmente ho sofferto, come tutti, per tutte le privazioni, non ero certo un privilegiato in prigione, ma almeno ero conosciuto, cosa che ha reso la mia permanenza l un pochino migliore. Credo comunque che se accadesse oggi sarei in guai molto peggiori. Le cose sono un poТ cambiate negli ultimi cinque anni, un giudice pensa almeno 20 volte prima di pronunciare una sentenza, e sono convinto che oggi mi condannerebbero a tutti i 14 anni se subissi un processo.

Ч Ci chiedevamo se mai ritornato alla sua citt natale, CharkТov

Ч† No, veramente sono tornato a trovare mia madre lo scorso settembre. Il Governo Ucraino ha abolito la lista nera delle persone a cui era proibito entrare, cos sono andato. LТhanno abolita il 9 settembre e il 16 sono andato perch era il compleanno di mia madre, che compiva 86 anni. Sono stato fermato ad un certo punto e hanno cercato di arrestarmi Ц stavo andando l in treno Ц ma alla fine hanno dovuto lasciarmi andare, e sono rimasto 6 giorni.

Ч E lТha trovata cambiata?

Ч† S certo. E mi anche piaciuta. Era strano, ma la citt mi piaceva. Erano giorni piovosi, cТ un clima molto diverso da qui dal momento che si trova a 800 chilometri a sud di Mosca, ma una citt che appare amichevole, dove la gente sta fuori, seduta ai caff, o balla, e tutto sembra pi umano. Inoltre non cТerano molti poliziotti, al contrario di qui, quindi mi piaceva..

Ч S, che esattamente lo spirito mancante qui di cui parlavamo prima..
Abbiamo anche sperimentato questo inusuale ed enorme numero di poliziotti ovunque, e soprattutto la facilit con cui si possono corrompere. Abbiamo trovato molto interessante il fatto che puoi ottenere quasi tutto semplicemente corrompendo la polizia, e anche scoprire una sorta di organizzazione УundergroundФ di gente in contatto con la polizia che tratta comunemente con loro per vendere СfavoriТ.


Ч S, i poliziotti sono corrotti qui, ma dico anche per fortuna. Se non puoi avere le cose in modo legale, meglio pagare per ottenerle, invece che non averle affatto. Ecco perch dico che probabilmente la corruzione una delle poche cose buone che ci sono in Russia.. Non cТ bisogno di lottare per avere le cose, con la corruzione. E in un paese crudele e rigido come questo, la corruzione il momento rilassante.. Quindi, sono per la corruzione (risata).

Ч S, in effetti in Italia la corruzione non cos facile, ma spesso non si possono neppure ottenere cose legalmente. Capisco quindi ci che intende dire.

Bene Signor Limonov, la ringraziamo molto per la sua disponibilit e per il suo tempo.


Intervista realizzata a Mosca il 03/01/2008
da Andrea Giuliani e Simona Cappellini


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Eduard Limonov (Dzerzinsk, URSS, 1943), poeta, scrittore, comunista di ritorno. Dopo unТinfanzia burrascosa in Ucraina si avvicina allТintelligencija dissidente. Nel 1974 emigra negli Stati Uniti. Dal 1980 vive in Francia, raggiungendo il successo letterario. Con il crollo dellТURSS ritorna in Russia. Nel 1994 fonda il Partito Nazional-Bolscevico. Dal febbraio 2002 al giugno 2003 viene imprigionato con lТaccusa di traffico dТarmi e attivit sovversiva. autore di oltre venti pubblicazioni, fra narrativa, saggi politici e raccolte di poesie. In Italia appare con le traduzioni di УDiario di un fallitoФ (Odradek edizioni), УEddie-Baby ti amoФ (Salani editore)† e УIl libro dellТacquaФ (Edizioni Alet).
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¬.».√узей ¬ статье делаетс¤ попытка проанализировать сущность такого пон¤ти¤ как количественно-качественный переход, проведен логический анализ пон¤тий границы и интервала количественно-качественного перехода как одного из философских принципов диалектики.  ритики законов диалектики в качестве основного довода против нее, обычно говор¤т о какой-то таинственности, мистичности количественно-качественных переходов, высказывают сомнени¤ относительно того, каким образом плавный количественный рост величины одного качества вдруг приводит к по¤влению другого качества.


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